RIENTRO A SETTEMBRE - CRISTINA COSTARELLI ANP

Cristina Costarelli
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Scuola: Costarelli (presidi Lazio), 'si modifichi legge su esclusi da obbligo Green pass'
Roma, 26 ago. (Adnkronos)
"Abbiamo già presentato e chiesto un chiarimento formale sull'esclusione dall'obbligo di green pass degli operatori scolastici non dipendenti dal ministero dell'Istruzione, degli Istituti tecnici superiori e di quelli di Istruzione e Formazione Professionale. Speriamo che l'istanza sia accolta entro il 6 ottobre e che la legge sia modificata perché è evidente l'incongruenza. Anche se a questo punto, alla riapertura purtroppo entreranno a scuola senza certificazione verde perché non è nostra competenza richiedere l'esibizione di qualcosa che non è previsto dalla legge".
Ne parla con l'Adnkronos Cristina Costarelli, presidente dell'Associazione nazionale dei presidi del Lazio. Secondo la Costarelli, una volta risolta l'incongruenza, a ricadere in aggiunta sulle scuole ad ottobre sarà non tanto la gestione del personale mense "che ha una sua struttura indipendente", quanto quella degli assistenti alle disabilità che "auspichiamo siano inseriti nella futura piattaforma informatica" che gestirà il personale di segreteria. "La piattaforma sarà di grande aiuto. Fortunatamente ci si è arrivati - afferma la neo-eletta presidente dei presidi del Lazio - Ci consentirà di evitare il controllo quotidiano manuale di tutti i green pass e risolverà il problema privacy. Un grande sollievo". Nel frattempo, in attesa dell'attivazione della piattaforma, "dovremo effettuare controlli giornalieri con aggravi considerevoli sul personale. Inoltre i professori dovranno arrivare a scuola in anticipo ed è chiaro che potranno esserci ritardi per l'avvio delle lezioni e le classi potrebbero restare per qualche minuto scoperte. Speriamo dunque che l'ipotesi piattaforma si concretizzi al più presto". Altro nodo ancora irrisolto: "Siamo in attesa che il Ministero con circolare sciolga l'ambiguità della nota firmata da Stefano Versari in cui è prevista la sospensione dello stipendio dal primo giorno di mancata esibizione del green pass, mentre il decreto dice dal quinto".


Scuola, l’allarme dei presidi: Caos e procedure inapplicabili . Ancora problemi e dubbi a due settimane dal ritorno in classe
di Giuliano Rosciarelli, 27 Agosto 2021

(LaPresse) “L’applicazione di controllo del green pass non funziona su tutti i dispositivi, le classi continueranno ad essere affollate e senza distanziamento, sui trasporti è ancora tutto fermo. La partenza della scuola è allo stesso punto dello scorso anno”. Cristina Costarelli, dirigente scolastica del liceo classico Newton a Roma si unisce al grido di allarme lanciato dai presidi italiani in vista dell’apertura del nuovo anno scolastico prevista per il 13 settembre. “Sono arrivati dei fondi in questi due anni che abbiamo usato per la manutenzione scolastica, per i dispositivi di sicurezza e per l’assistenza psicologica ma ad esempio per l’edilizia scolastica non è arrivato nulla. Abbiamo ancora classi con 30 alunni dove sarà impossibile garantire il distanziamento. C’è poi la questione dei controlli. Ogni mattina dovremmo metterci a verificare la validità dei green pass con passaggi che risulteranno lenti e con ricadute sugli orari scolastici. Per quanto riguarda le entrate poi non abbiamo ancora alcuna informazione sugli scaglionamenti”. C’è poi la beffa dell’app C-19, quella che consente di verificare la validità dei green pass: “Abbiamo scoperto solo dopo l’acquisto di tablet nuovi che l’applicazione non poteva essere installata su quel modello. Nessuno ce lo aveva detto e abbiamo dovuto ricomprarne di nuove con spreco di risorse e di tempo”.
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Green Pass, una app per il personale della scuola. A settembre classi in sicurezza?
 
Come sarà la scuola di questo terzo anno di pandemia? E soprattutto sono al sicuro studenti, insegnanti, e tutto il personale della scuola?
 
Una cosa sembra abbastanza certa. La Dad, la didattica a distanza, dovrebbe essere evitata. Si confida molto sul Green Pass. Sui controlli dei Green pass a scuola "stiamo lavorando con presidi e il Garante della Privacy per avere uno strumento semplice e facile che permetta ai presidi tutte le mattine di controllare chi ha disco il verde e chi il disco rosso", ha detto il ministro dell'Istruzione Bianchi Per quanto riguarda i tempi della app, sarà disponibile da "quando i ragazzi saranno a scuola". Nell'ultima settimana la percentuale di persone che ha ricevuto la prima somministrazione di vaccino o dose unica ha raggiunto quota 90,45%
 
Con noi:
Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi nel Lazio
Maddalena Gissi, segretario di Cisl Scuola
Rosaria D’Anna, presidente dell’Associazione Age
Virginia Kaladich, presidente della Fidae, la federazione delle scuole d’ispirazione cattolica
 
Trasmissione di Alesssandro Guarasci
 


“Distanti un metro, ma solo se si può”. E a scuola torna il compagno di banco
In vista di settembre molti presidi mandano in soffitta i tavolini a rotelle e rispolverano i vecchi biposto.
L’ira dei sindacati: “Non c’è traccia dei fondi contro le classi pollaio"

di Viola Giannoli ,  Ilaria Venturi
Il distanziamento solo “raccomandato” nelle aule per garantire le lezioni in presenza riavvicina gli studenti. E così da settembre tornerà il caro vecchio compagno di banco, quello da cui farsi suggerire, con cui scambiarsi bigliettini, darsi una mano o anche solo scambiare un’occhiata d’intesa mentre il prof spiega. Una figura un po’ nostalgica di un’idea di scuola cui eravamo abituati fino a un anno e mezzo fa, quando gli studenti hanno dovuto rinunciarvi con quel metro tra le “rime buccali” imposto dal virus. Ora però qualche centimetro verso il migliore amico si potrà fare, laddove non c’è alternativa perché le aule sono troppo strette per stare lontani.
«Eh sì, torneranno i compagni di banco», sospirano i presidi alle prese con le note tecniche e loro interpretazioni da applicare tra tamponi e controlli del Green Pass. Nelle scuole è già partito il togli-e-metti dei banchi monoposto e a rotelle, per recuperare spazi. E c’è chi rispolvera, dai magazzini in cui erano stati abbandonati, quelli a due posti. «Il dato positivo è che i ragazzi torneranno in classe a socializzare come prima, anche se con la mascherina. Ma è l’unico. Li dovremo stringere», osserva Maurizio Franzò, preside del Curcio di Ispica, in provincia di Ragusa, un istituto dove il 70% delle aule non è adatto a un rientro di tutti gli studenti con il distanziamento.
«Lo scorso anno entravamo massimo in 12 in aula, quest’anno saremo tutti e 20 — esulta Margherita, studentessa romana di Scienze umane — Risedermi accanto alla mia amica Irene renderà la scuola più affrontabile, più umana, meno alienante; una scuola che non insegna solo le nozioni ma pure la relazione con gli altri».
Il paletto è il 100% in presenza, ricorda Francesca Di Liberti, preside del liceo Regina Margherita di Torino: «Stiamo cercando varie soluzioni, anche provando a mettere i banchi sfalsati. I ragazzi hanno voglia di stare insieme e per noi farli tornare in presenza è una gioia. Speriamo solo che le varianti non colpiscano in modo da avere una tenuta nel rientro. Ma sarà indispensabile che gli studenti siano responsabili: mascherine, igiene delle mani e cautela negli scambi di oggetti e cibi». Al liceo Newton di Roma Cristina Costarelli ha ritirato fuori dallo scantinato i banchi biposto: «Per fortuna non li avevamo buttati. Ora stiamo facendo i calcoli sugli spazi e dovremo trovare soluzioni miste tra banchi vecchi e nuovi. Ma sì, potranno tornare i compagni di banco».
Il problema è serio in realtà e ha fatto infuriare la Flc-Cgil, contraria al distanziamento “solo se si può”, che era sparito nel protocollo d’intesa firmato con i sindacati ma è invece riapparso nella nota inviata alle scuole: «Non vedo traccia delle risorse che dovevano essere disponibili da subito per le classi sovraffollate», attacca il segretario nazionale Francesco Sinopoli. La sistemazione delle aule «è una grossa incognita — spiega anche Giovanna Piacente, preside del tecnico Giulio Cesare di Bari — Noi abbiamo già calcolato la capienza massima e abbiamo classi che superano il limite, non sappiamo ancora come affrontare il problema. Speriamo in un organico aggiuntivo».
Le classi-pollaio sono un tema anche in Calabria, dove il leader dell’associazione presidi, Giuseppe Gelardi, spera che «con i vaccini si creino delle aule-bolla Covid free. Il problema maggiore dei banchi condivisi sarà per i fragili: isolarsi sarebbe ingiusto, ma bisogna stare attenti alla salute».
«I ragazzi, sia chiaro, non torneranno in Dad» commenta Giampaolo Bustreo, preside dell’Istituto Rolando da Piazzola, in provincia di Padova. Come si farà? «Si ritornerà all’assetto di prima con le mascherine, se non ci saranno spazi adeguati. I banchi a rotelle? Sono serviti a poco, li ho visti nei magazzini». Al liceo Enriques di Ostia ci si era persino inventati il 2 per 3: «Avevamo accostato due biposto e ci facevamo sedere tre studenti — spiega il preside Antonio Palcich — Da quest’anno torneranno due ragazzi per ogni banco, uno vicino all’altro».

Scuola, addio distanziamento: a settembre torna il compagno di banco
 
I presidi costretti a riesumare i biposto per mancanza di spazi,
ma alcune scuole continueranno ad usare i banchi con le rotelle
 
di Erica Dellapasqua
Il paradosso, ora che il distanziamento in classe non è più un obbligo ma una raccomandazione, è che i presidi con le aule più strette dovranno ritirare fuori dai depositi i «vecchi» banchi biposto. «Per fortuna ne avevamo conservati abbastanza, 130 mi pare, in uno spogliatoio inutilizzato - racconta Cristina Costarelli, dirigente del Newton e presidente dell’Associazione nazionale presidi regionale -. Abbiamo 30 alunni in classi da 22, su 46 classi in 25 non riusciremo a garantire il distanziamento: per le aule più piccole adotteremo una soluzione mista, monoposto e biposto utilizzato da entrambi gli studenti.
 
Quindi quest’anno i nostri ragazzi torneranno ad avere il compagno di banco». Stessa soluzione anche all’Agrario Sereni sulla Prenestina, che invece destinerà quelli nuovi con le rotelle agli stessi alunni dell’anno scorso: «Scegliemmo di darli tutti alle prime perché i più grandi non erano abituati - spiega la preside Patrizia Marini -. Quest’anno li manterremo in tutte le seconde». Ciò che preoccupa, qui, sono anche i trasporti e supplenti per le quarantene. Al liceo Enriques di Ostia, invece, i banchi a rotelle non li avevano proprio voluti e quindi non li hanno mai chiesti: «Lasceremo tutti i monoposto “statici” - dice il preside Antonio Palcich - e i biposto, che l’anno scorso avevamo affiancato a coppie consentendo di far sedere tre alunni su due banchi, torneranno ad accoglierne due».
 
Palcich lancia poi l’allarme su green pass e tamponi per i fragili: «I controlli in capo alle scuole sono irrealizzabili, speriamo in chiarimenti a brevissimo». Avrebbe preferito che restasse il distanziamento, non lo nasconde, la preside del Mamiani di Prati, Tiziana Sallusti: «Le scuole non sono state focolai anche per quella misura, credo, ora spero nelle vaccinazioni e nel senso civico - ragiona -. Su 45 classi solo in 20 riesco a garantire il distanziamento, cercheremo di organizzare una logistica che sia la migliore possibile anche se, sappiamo già, non sarà ottimale: abbiamo ogni genere di banco, monoposto biposto e banchi a rotelle, useremo tutto ciò che serve, ma non posso allargare le pareti».
 
All’Aristofane di Monte Sacro la preside Raffaella Giustizieri userà tutti i banchi a rotelle, ne ha più di 1.000, anche se «il metro si mantiene finché non casca una matita». Comunque teme di più i doppi ingressi 8-10: «O tagliamo le ore da 60 a 50 minuti o i ragazzi usciranno alle 16». Novità poi al Visconti di piazza del Collegio Romano: «La parrocchia delle Santissime Stimmate di largo Argentina ci ha offerto 6 locali - racconta la preside Rita Pappalardo - così garantiremo il distanziamento per tutti

Verso il rientro a scuola, trasporti potenziati e ingressi scaglionati.
Si valuta il sabato in classe
Si ragiona sulla probabile ipotesi del rientro al 100% e sul riempimento dei mezzi di trasporto all'80%
Lorenzo Nicolini
Giornalista RomaToday
06 agosto 2021 17:31
Trasporti potenziati grazie ad un sistema di tracciamento, ingressi in classe scaglionati, rientro in presenza al 100% e riempimento dei mezzi di trasporto all'80%. È su questi temi che nella giornata di venerdì 6 agosto, si è tenuto a palazzo Valentini il tavolo di coordinamento, voluto e presieduto dal prefetto Matteo Piantedosi, per raccordare orari scolastici e trasporto pubblico, in vista del rientro in classe in presenza a settembre.
Alla riunione hanno partecipato oltre ad Atac, Cotral e Roma servizi per la Mobilità anche i rappresentati di Campidoglio e Regione Lazio e dell'ufficio scolastico regionale. L'obiettivo comunque è quello di far ritornare a scuola tutti gli studenti dei licei, compresi anche i professori e il personale scolastico.
"Nel corso del tavolo sono state avviate le attività che andranno avanti anche la settimana di Ferragosto e sulla base delle informazioni che arriveranno dagli istituti sarà riadattato il modello operativo già utilizzato a partire da gennaio 2021", spiegano fonti della prefettura. Se da un lato sembra che saranno confermati gli ingressi a scuola scaglionati alle 8 e alle 10, dall'altro si sta valutando anche l'ipotesi di un ricorso al sabato. Una possibilità, questa, che permetterebbe così di diluire l'orario scolastico su sei giorni settimanali e quindi non appesantire troppo il rientro a casa di chi sarà costretto ad entrare a scuola alle 10.
Stando a quanto emerso, inoltre, è anche in corso una valutazione con le scuole per identificare quanti studenti si muoveranno per raggiungere il proprio istituto e quali sono le direzioni che solitamente percorrono. Una sorta di tracciamento che permetterebbe di capire quali potrebbero essere le linee di bus, tram o metro più sottoposte a possibili assembramenti.
Cristina Costarelli, presidente di Anp Lazio, a RomaToday ha commentato positivamente l'incontro: "Apprezziamo l'atteggiamento di apertura che c'è nei confronti del mondo della scuola. La questione che riguarda gli ingressi a scaglioni è sempre complicata da digerire, ma sapendolo in anticipo, e non in corso d'opera come l'anno passato, ci permetterà di gestire al meglio il calendario scolastico, anche se su questo punto riteniamo che sarebbe opportuno lasciare più flessibilità alle scuole stesse".
Se dal lato degli ingressi e dei trasporti i passi avanti, che ci sono stati, sembrano andare nella direzione giusta e definitiva, restano in sospeso alcune questioni. Una su tutte quella riguardante l'edilizia scolastica. "In alcuni casi il rientro potrebbe avvenire senza distanziamento. - sottolinea Costarelli - Pur essendo ciò consentito dal CTS, chiediamo comunque che venga messo in atto uno sforzo decisivo da parte degli enti locali per rendere disponibili alle scuole il maggior numero possibile di ambienti da utilizzare come aule, anche con la realizzazione di strutture in edilizia leggera. Riteniamo che finora non ci sia stato il massimo impegno su questo aspetto da parte di chi di competenza".
E poi c'è la questione del Green Pass. I lavoratori della scuola dovranno esibire la certificazione, come per entrare in un ristorante. Secondo quanto riferito dal Ministro, la percentuale di vaccinati tra il personale scolastico è stimato, al momento, intorno al 90%.Chi controllerà? "Su questo tema aspettiamo una circolare ministeriale che indicherà le modalità". Il tavolo tornerà a riunirsi dopo Ferragosto.
CRISTINA COSTARELLI
info@cristinacostarelli.it
cristina.costarelli.anp@gmail.com

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