Il paletto è il 100% in presenza, ricorda Francesca Di Liberti, preside del liceo
Regina Margherita di Torino: «Stiamo cercando varie soluzioni, anche provando a
mettere i banchi sfalsati. I ragazzi hanno voglia di stare insieme e per noi
farli tornare in presenza è una gioia. Speriamo solo che le varianti non
colpiscano in modo da avere una tenuta nel rientro. Ma sarà indispensabile che
gli studenti siano responsabili: mascherine, igiene delle mani e cautela negli
scambi di oggetti e cibi». Al liceo Newton di Roma Cristina Costarelli ha ritirato fuori
dallo scantinato i banchi biposto: «Per fortuna non li avevamo buttati. Ora
stiamo facendo i calcoli sugli spazi e dovremo trovare soluzioni miste tra
banchi vecchi e nuovi. Ma sì, potranno tornare i compagni di banco».
Le classi-pollaio sono un tema anche in Calabria, dove il leader
dell’associazione presidi, Giuseppe Gelardi,
spera che «con i vaccini si creino delle aule-bolla Covid free. Il problema
maggiore dei banchi condivisi sarà per i fragili: isolarsi sarebbe ingiusto, ma
bisogna stare attenti alla salute».
«I ragazzi, sia chiaro, non torneranno in Dad» commenta Giampaolo Bustreo, preside dell’Istituto
Rolando da Piazzola, in provincia di Padova. Come si farà? «Si ritornerà
all’assetto di prima con le mascherine, se non ci saranno spazi adeguati. I
banchi a rotelle? Sono serviti a poco, li ho visti nei magazzini». Al liceo
Enriques di Ostia ci si era persino inventati il 2 per 3: «Avevamo accostato
due biposto e ci facevamo sedere tre studenti — spiega il preside Antonio Palcich — Da quest’anno
torneranno due ragazzi per ogni banco, uno vicino all’altro».